La Juventus Football Club

La Juventus Football Club (dal latino: iuventūs, «gioventù»), meglio nota come Juventus, è una società calcistica italiana per azioni con sede nella città di Torino.

Fondata nel 1897 da un gruppo di studenti liceali locali, è la seconda società calcistica italiana per anzianità tra quelle tuttora attive, dopo il Genoa (1893); è la più titolata e con maggiore tradizione del Paese oltreché una delle più blasonate al mondo con 63 trofei ufficiali vinti, tra cui il primato di 33 titoli di campione d'Italia — comprensivi del suo primo titolo ufficiale nel 1905 nonché della striscia-record di 6 scudetti consecutivi negli anni 2010 —, e 11 in competizioni UEFA. Milita nel campionato di Serie A, la massima categoria nazionale, a cui ha preso parte pressoché stabilmente sin dall'esordio nel 1900, eccezione fatta per la stagione 2006-07. Dopo aver esordito agli albori in divisa rosanero, nel 1903 adottò l'odierna tenuta di gioco a strisce verticali bianconere, presto divenuta tra le più iconiche a livello internazionale.

Legata dal 1923 alla famiglia Agnelli, dando vita al primo e più duraturo sodalizio imprenditoriale-sportivo in Italia, attraverso un peculiare modello gestionale instaurato nel frattempo, la Juve divenne la prima società sportiva italiana a raggiungere uno status professionistico ante litteram, nonché la prima in Europa a vincere nel 1985 tutte e tre le maggiori competizioni continentali: la Coppa dei Campioni, la Coppa delle Coppe e la Coppa UEFA; coi successivi trionfi nella Supercoppa UEFA 1984, nella Coppa Intercontinentale 1985 e nella Coppa Intertoto 1999 divenne ulteriormente la prima e tuttora unica al mondo ad avere conquistato tutti i trofei ufficiali della propria confederazione di appartenenza. Dalla seconda metà degli anni 1990 si è posizionata in modo pressoché stabile tra i primi dieci club calcistici su scala mondiale in ambito finanziario, essendo quotata in Borsa dal 2001.

Fornitrice di un contributo, il maggiore tra le squadre italiane, decisivo nei successi della rappresentativa nazionale, è inoltre forte del più numeroso sostegno a carattere nazionale oltreché molto esteso su scala globale, principalmente nei Paesi a forte emigrazione italiana, che ne fanno contemporaneamente un simbolo anticampanilistico e d'italianità. Nel 2000 la Juventus fu inserita dalla FIFA al settimo posto (prima italiana) nella classifica secolare sui migliori club al mondo, mentre nel 2009 fu nominata dall'IFFHS migliore squadra nel Paese e seconda a livello europeo, dopo il Real Madrid, del XX secolo.

Storia

Nell'autunno del 1897 vide la luce a Torino lo Sport-Club Juventus per iniziativa di un gruppo di studenti del liceo classico Massimo d'Azeglio; tra essi i fratelli Eugenio ed Enrico Canfari. Tre anni più tardi, con il nome di Foot-Ball Club Juventus, la società si iscrisse al suo primo campionato nazionale. Il primo titolo nazionale arrivò nel 1905. L'anno dopo il presidente della società, lo svizzero Alfred Dick, a seguito di accese discussioni di spogliatoio lasciò la Juventus e assieme a un gruppo di soci dissidenti si unì alla FC Torinese dando vita al Torino, segnando così l'origine del derby della Mole e l'inizio di una serie di problemi finanziari e sportivi che condussero la squadra bianconera nel 1913 alle soglie della retrocessione in Promozione.

Dopo la prima guerra mondiale la Juventus, risollevatasi con la presidenza di Giuseppe Hess e Corrado Corradini, migliorò il suo piazzamento in campionato e fornì i primi giocatori alla nazionale italiana.Edoardo Agnelli assunse la presidenza della società il 24 luglio 1923. Con l'ulteriore arrivo del primo allenatore professionista, l'ungherese Jenő Károly, giunse la vittoria del secondo tricolore nella stagione 1925-26.

Il primo ciclo vincente della società, grazie all'apporto di elementi come Giovanni Ferrari, Raimundo Orsi, Luis Monti e il trio difesivo Combi-Rosetta-Caligaris, giunse tra il 1930-31 e il 1934-35, quando arrivarono cinque scudetti consecutivi, uniti al raggiungimento delle semifinali di Coppa dell'Europa Centrale per quattro anni di fila; allenatore della squadra in quattro delle cinque vittoriose stagioni fu Carlo Carcano, uno dei precursori del «metodo». Molti giocatori di quella Juventus formarono il nucleo della nazionale italiana vittoriosa nella Coppa Internazionale e nel campionato del mondo 1934. La prematura morte di Edoardo Agnelli, avvenuta nel 1935, coincise con la fine del cosiddetto «Quinquennio d'oro». Sul finire del periodo interbellico arrivò comunque la prima Coppa Italia dei bianconeri (1938).

Nel secondo dopoguerra sotto la presidenza di Gianni Agnelli e in seguito di suo fratello Umberto la Juventus tornò alla ribalta dopo tre lustri conoscendo un secondo ciclo di vittorie, grazie anche all'arrivo di Omar Sívori e John Charles, che insieme a Giampiero Boniperti formarono il «Trio Magico»: tre scudetti tra il 1958 e il 1961, il primo dei quali fu il decimo e le valse il diritto a poter esporre sulle maglie la stella. Sívori divenne inoltre nel 1961 il primo calciatore proveniente dalla Serie A a vincere il Pallone d'oro.

Nel 1971 Boniperti diventò presidente del club e il suo primo scudetto in tale nuova veste giunse subito alla sua prima stagione, nel 1971-72, bissato da quello successivo del 1972-73: furono i primi di un terzo vittorioso ciclo che nei successivi quindici anni, sotto la guida tecnica dapprima di Čestmír Vycpálek, poi di Carlo Parola e infine di Giovanni Trapattoni, portarono a Torino nove scudetti, due Coppe Italia e vittorie internazionali che fecero della Juventus la prima a vincere tutte le competizioni dell'UEFA e, a seguire, la prima al mondo a conquistare tutte le competizioni ufficiali per club.

In particolare nel 1977 arrivò la prima vittoria internazionale in Coppa UEFA, al termine di un'accesa finale contro gli spagnoli dell'Athletic Bilbao. Il titolo nella Coppa dei Campioni 1984-85, conseguito a Bruxelles il 29 maggio 1985 sul Liverpool circa un anno dopo la vittoria da imbattuta in Coppa delle Coppe, fu invece oscurato da gravi incidenti pre-gara generati dagli hooligan britannici che portarono alla morte di 39 spettatori. Lo scudetto vinto nel 1986 chiuse il decennio di Trapattoni: durante la sua gestione complessivamente 9 elementi della Juventus giocarono nella nazionale italiana al campionato del mondo di Argentina 1978 e 6 in quella che si laureò campione nella successiva edizione di Spagna 1982.

Tramontata la generazione di calciatori che avevano costituito l'asse portante della squadra, la Juventus affrontò un periodo di nove anni privo di risultati in campo nazionale, anche se giunsero a Torino una Coppa Italia (1990) e due Coppe UEFA (1990 e 1993). Nel 1994 l'arrivo in panchina di Marcello Lippi fu il preludio al quarto ciclo vincente dei bianconeri: in dieci stagioni — con l'intervallo di un biennio d'interregno di Carlo Ancelotti, il quale vinse la Coppa Intertoto — la squadra fece suoi cinque scudetti e una Coppa Italia, raggiunse quattro finali di Champions League vincendo quella del 1996 a Roma e conquistò una Coppa Intercontinentale, una Supercoppa UEFA e quattro Supercoppe di Lega.

I due campionati consecutivi vinti sotto la gestione tecnica di Fabio Capello a metà degli anni 2000 vennero annullati dall'esito del caso Calciopoli: nell'estate del 2006 la giustizia sportiva revocò ai bianconeri il titolo conseguito nel 2005 e li declassò dal primo all'ultimo posto in classifica nel 2006, relegandoli d'ufficio per la prima volta nella loro storia in Serie B. La Juventus fu promossa in massima categoria un anno più tardi vincendo il campionato cadetto. Nel 2010 Andrea Agnelli, quarto esponente della dinastia torinese, assume la presidenza del club. Sotto il suo mandato, con la guida tecnica dapprima di Antonio Conte e poi di Massimiliano Allegri, i bianconeri danno vita a un quinto ciclo di successi superando la squadra del Quinquennio d'oro e inanellando sei scudetti consecutivi dal 2012 al 2017, un unicum nel calcio italiano; negli stessi anni arrivano inoltre a Torino tre double consecutivi grazie alle vittorie in Coppa Italia, altro primato nazionale, e tre Supercoppe di Lega.

Cronistoria

Colori e simboli

Colori

L'uniforme di gioco della Juventus è una maglia a strisce verticali bianche e nere, tradizionalmente abbinata a pantaloncini e calzettoni bianchi. La divisa degli esordi adottata a cavallo tra XIX e XX secolo era invece composta da una camicia rosa (abbinata a scelta con cravatta o farfallino) e pantaloni neri. In seguito a causa dei frequenti lavaggi il rosa scolorì in maniera talmente evidente che il club ne decise il cambio.

Nel 1903 fu così chiesto all'inglese Savage (tra i membri della società) di cercare nel suo Paese un kit da gioco più consono e resistente all'usura. Savage aveva un amico di Nottingham tifoso del Notts County, la cui maglia è a strisce bianconere: per tale ragione fu spedito a Torino un set di uniformi analogo a quello usato dai Magpies.

Simboli ufficiali

Stemma

Eccezion fatta per un particolare simbolo in uso dal 1979 all'inizio degli anni 1990 — e che ha solo affiancato lo stemma ufficiale —, ovvero la silhouette nera di una zebra rampante, dagli albori al 2017 l'emblema identificativo della Juventus è rimasto sostanzialmente invariato: uno scudo ovale riempito da pali bianchi e neri, con il nome del club impresso nella parte superiore, mentre in quella inferiore trovava posto il toro, simbolo civico torinese; altri dettagli erano in oro, o in alternativa in blu Savoia, quest'ultimo un omaggio alla tradizione sabauda di Torino.

Con la stagione 2017-18 il club ha adottato un diverso stemma volto a inaugurare una rinnovata identità societaria, di fatto un logo che si distacca nettamente dalla tradizionale araldica calcistica europea: si tratta di un pittogramma che riproduce una «J» stilizzata, composta da strisce verticali bianconere che, incurvandosi, vanno a proiettare i bordi di uno scudo francese antico, rimandando esplicitamente anche allo scudetto; il tutto è sormontato dalla denominazione societaria.

Inno

L'inno ufficiale della Juventus — il quinto nella storia del club — è Juve (storia di un grande amore), scritto da Alessandra Torre e Claudio Guidetti, nella versione del cantante e musicista emiliano Paolo Belli composta nel 2007. Tra quelle composte dagli artisti più noti figura Juvecentus, opera di Pierangelo Bertoli nel 1997, in occasione del centesimo anniversario della fondazione del club.

Mascotte

A fianco dei tradizionali simboli societari, nella storia della Juventus hanno ciclicamente trovato spazio anche alcune mascotte, indirizzate soprattutto ai tifosi più giovani. A metà degli anni 1980 debuttò Giampi, un bobtail con ciuffo bianconero e divisa juventina, che nel nome riprendeva quello della bandiera nonché al tempo presidente del club Giampiero Boniperti. Nel 1995 arrivò Alex, una versione caricaturale dell'allora numero 10 della squadra, Alessandro Del Piero, cui seguì nel 1999 la zebra Zig Zag. Dal 2015 la mascotte juventina è Jay, ancora una zebra, stavolta dai tratti e comportamenti antropomorfi.

Strutture

Stadio

Nel biennio 1897-1898 i primi impianti utilizzati dal club furono il Parco del Valentino e il Giardino della Cittadella. Fino al 1908 la squadra si spostò al campo della piazza d'armi torinese, all'epoca sita tra i corsi Galileo Ferraris e Duca degli Abruzzi, tranne nel biennio 1905-06 durante il quale il terreno di casa fu lo stadio motovelodromo Umberto I. Dal 1909 al 1922 l'impianto utilizzato fu quello di Corso Sebastopoli e da qui al 1933 quello di Corso Marsiglia che fu teatro della conquista di quattro campionati, tre dei quali consecutivi.

Dal 1933 al 1990 il club ha disputato i suoi incontri interni allo stadio Comunale nella zona di Santa Rita. Nato col nome di Municipale "Benito Mussolini" per dotare la città di un impianto che potesse ospitare le gare del campionato del mondo 1934, ribattezzato dopo la seconda guerra mondiale dapprima in Comunale e in seguito Comunale "Vittorio Pozzo", esso ospitò 890 incontri di campionato della Juventus; dopo la definitiva dismissione dello stadio Filadelfia, il Comunale fu condiviso dal 1963 con i concittadini del Torino. Il Comunale fu utilizzato fino al 1990, anno in cui le due compagini cittadine si trasferirono allo stadio delle Alpi, costruito nel quartiere di Vallette in occasione del campionato del mondo 1990 e che fu l'impianto interno dei bianconeri dal 1990 al 2006.

Nel 2002 la giunta torinese concesse lo sfruttamento dell'area del Delle Alpi alla società bianconera per novantanove anni e nel 2008 la Juventus decise la costruzione di un nuovo stadio cittadino, sito nell'area dell'ormai abbandonato impianto. Dal 2006 al 2011 la squadra ritornò temporaneamente a disputare i suoi incontri interni al Comunale, rinnovato in occasione dei XX Giochi olimpici invernali e ribattezzato Olimpico; come già accaduto nei decenni passati, anche stavolta l'impianto è stato condiviso con la squadra granata. Dal 2011 il club bianconero gioca le sue partite interne allo Juventus Stadium, poi rinominato Allianz Stadium, costruito sulle ceneri del vecchio Delle Alpi e primo impianto moderno realizzato in Italia nonché di proprietà di una società calcistica, concepito prettamente per la disciplina.

Centro di allenamento

Nei suoi primi decenni la Juventus non disponeva di strutture ad hoc per le sue sedute di allenamento, sfruttando gli stessi campi amatoriali nei quali si svolgevano le prime sfide calcistiche della sua storia: la piazza d'armi cittadina, e il Velodromo Umberto I nel quartiere Crocetta, con l'eccezione della patinoire al Parco del Valentino; prima dello scoppio della Grande Guerra la società usufruì fugacemente anche di quello che era il maggiore impianto polisportivo della Torino del tempo, lo Stadium.

Nel periodo interbellico i bianconeri svolgevano gli allenamenti nelle loro sedi di gara casalinghe, dapprima al Campo Juventus e poi dal 1933 allo stadio Mussolini, fino al 1943 quando venne inaugurato il primo centro d'allenamento del club, il Campo Combi, a pochi passi dal Mussolini, dove la squadra rimase quasi ininterrottamente per il successivo mezzo secolo.

Nel 1990 la Juventus abbandonò una prima volta il Combi per le strutture Sisport a Orbassano, salvo farvi ritorno nel 1994 stante la possibilità di sfruttare anche il limitrofo Comunale, nel frattempo non più utilizzato per l'attività agonistica. Alla dismissione del Combi nel 2003, i bianconeri migrarono a poca distanza nel centro Sisport di via Guala, dove rimasero fino al 2006 quando venne inaugurato lo Juventus Center di Vinovo, da allora sede di allenamento di prima squadra e giovanili.

Società

Fondata sotto la forma di un club sociale, la Juventus è dal 27 giugno 1967 una società per azioni a capitale interamente privato. Dal 1º marzo 2009 la società che controlla la maggioranza del capitale azionario del club è la finanziaria Exor, nata dalla fusione di IFIL e Istituto Finanziario Industriale, ed entrambe holding controllate dalla Giovanni Agnelli e C. che detiene il 52,99% della succitata Exor, e tramite quest'ultima il 63,8% della Juventus. Il rimanente capitale azionario è detenuto dall'azienda irlandese Lindsell Train Investment Trust Ltd. al 10%, e da azionisti diffusi al 26,2% attraverso l'Associazione Piccoli Azionisti della Juventus Football Club, fondata nel 2010 e costituita da oltre 40 000 membri, includendo investitori quali il Royal Bank of Scotland, il governo di Norvegia, il fondo pensione degli impiegati pubblici della California e la società finanziaria BlackRock.

Secondo l'attuale organigramma societario la Juventus è articolata su 7 aree interne: Amministrazione e Finanza, Risorse umane, Informazione tecnologica, Area commerciale, Pianificazione, Controllo e progetti speciali, Area comunicazione e Area sportiva. La società è guidata da un consiglio di amministrazione composto da dieci membri eletti dalla proprietà, tra cui il presidente Andrea Agnelli e l'amministratore delegato Aldo Mazzia.

Terza società calcistica in Italia, dopo Lazio e Roma, a essere quotata in Borsa, dal 3 dicembre 2001 al 19 settembre 2011 la Juventus fu listata nel segmento STAR del citato mercato finanziario. Dall'ottobre 2016 il titolo, l'unico appartenente a un club sportivo nel Paese, è presente nell'indice FTSE Italia Mid Cap del mercato telematico azionario.

In base all'edizione 2017 del Deloitte Football Money League, la Juventus risulta essere il decimo club a livello mondiale — primo in Italia — in termini di fatturato (341,1 milioni di euro a tutto il 30 giugno 2016). Inoltre è stata inserita al nono posto in ambito internazionale — prima squadra italiana — in termini di valore borsistico nella classifica annuale stilata dalla rivista statunitense Forbes (1 258 miliardi di dollari equivalenti a 1 160 miliardi di euro al maggio 2017).

Published on  August 26th, 2017